Nelle aree interne la crisi demografica continua a mordere, corre a velocità doppia rispetto al trend nazionale. I paesi si stanno svuotando, ed il fenomeno non riguarda solo il sud dell’Italia. A Castelnuovo della Daunia, il sindaco Guerino De Luca, ha organizzato un incontro pubblico per andare oltre il solito “piangersi addosso”, ma per studiare e trovare le prime soluzioni per frenare lo spopolamento. “La realtà è mortificante, ma oggi siamo qui per cercare alternative. E ci sono. Abbiamo tante peculiarità. Qui a Castelnuovo, per esempio stiamo cercando di aprire il Borgo del benessere, grazie alle terme. Stiamo rilanciando la Cooperativa di comunità alla quale si potrebbero affidare diversi servizi oggi gestiti da esterni, e poi l’accoglienza agli stranieri ed una qualità della vita invidiata da tutti. Invertire la rotta è difficile, ma frenare il fenomeno è possibile”. Al forum è stato invitato Gianfilippo Mignogna, già sindaco di Biccari e attento conoscitore e studioso delle problematiche relative ai piccoli comuni. Mignogna è autore di un interessante libro “Dalla parte dei paesi, appunti contro lo spopolamento. Un testo che che snocciola numeri demografici, fragilità locali e politiche nazionali, con un’ampia pagina dedicata ai Monti Dauni.
“Nel libro ho riportato alcuni appunti raccolti in giro per l’Italia cosiddetta minore, ma che minore non lo è. Il dato è allarmante: alla denatalità si aggiungono altri fenomeni che contribuiscono al calo demografico, come l’invecchiamento e la fuga dei ragazzi verso l’estero. -1,8 milioni di abitanti in Italia. Nel 2039 il sistema pensionistico andrà in tilt ma nessuno se ne preoccupa.
Ci vogliono alleanze e politiche sovversive per cambiare il destino dei piccoli comuni e delle aree interne. Meno 5% nelle aree interne
Meno 6,3 al sud con punte oltre il 10%”. L’inverno demografico non accenna a placarsi anche in provincia di Foggia. “Sui Monti Dauni - aggiunge Mignogna negli ultimi 5 anni registriamo un decremento del 6,40% di popolazione. Abbiamo perso 3600 abitanti, la somma attuale della popolazione di Deliceto o come la somma dei 6 più piccoli paesi del nostro Appennino. Numeri allarmanti, che andrebbero seguiti e studiati per avere consapevolezza di quello che ci aspetta in futuro. Ecco perchè ribadisco che i comuni devono avere un consigliere delegato alla demografia. Si svuotano i paesi ma si svuotano anche i municipi dove non ci sono più dirigenti, tecnici e personale amministrativo. Chi presidia oggi il territorio è debole e di conseguenza indebolisce il proprio comune dove sono sempre meno medici, parroci e fornai. Un miliardo di euro per rilanciare i borghi disabitati con il PNRR? Ma lo sapete che il PNRR con i bandi sta mettendo in contrasto i comuni che non hanno personale adeguato per seguire questi interventi e rispondere ai bandi? Cosi vinceranno sempre i più grandi. Purtroppo siamo minoranza anche in Parlamento dove non abbiamo nessuno che ci rappresenta”. Dieci anni fa il Governo centrale con la Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) con fondi nazionali ed europei cerca di contrastare lo spopolamento. Alla SNAI si affiancano le politiche del GAL Meridaunia che da quando sono state soppresse le comunità montane è la sentinella sui Monti Dauni.
“Il primo obiettivo - ha affermato il presidente Pasquale De Vita - è sensibilizzare l’opinione pubblica, la gente dei nostri paesi va informata. Meridaunia è al servizio delle popolazioni dell’Appennino grazie anche ad un programma comunitario, il Leader, che si è occupato delle aree marginali. Un programma rivoluzionario che ha messo in campo risorse per le aree marginali. Il settore trainante era l’agricoltura nei piccoli comuni. L’ammodernamento delle aziende agricole è stato determinante a far si che sempre più gente abbandonasse le campagne. Prima per raccogliere 10 ettari di grano ci volevano 20 giornate lavorative, oggi mezza giornata. La globalizzazione altro duro colpo, la riforma della PAC ha fatto calare il reddito. Il nostro GAL sta puntando molto sulla diversificazione dell’agricoltura e sta spingendo gli agricoltori dei Monti Dauni a creare le filiere. In questi anni abbiamo finanziato ben 94 aziende agricole che rappresentano insieme al turismo il settore trainante della nostra economia”.